domenica 9 ottobre 2011

Autunno

Autunno. E' arrivato. Quasi l'attesa ha fatto sperare nell'estate continua, sandali, sole, magliette a maniche corte. E invece ti svegli una mattina e vedi le foglie colorate, quasi ti bussano alla finesra, trasportate dal vento. Sembrano coraggiose, quasi vogliano danzare prima di morire, quasi vogliano ancora mostrarsi, vanitose, ai nostri occhi.


E ti ritrovi ad affrontare un autunno diverso da quello precedente, diverso da tutti gli autunni passati, sembri più grande ed esperta, ma ti porti dietro ancora quelle insicurezze, come se ormai facessero parte di te. E non c'è modo di farle scivolare via, non c'è autunno per loro, sempre arpionate al tuo essere come linfa vitale, destinate a perire (o vivere, sempre) con te.


Sorridi impavida all'esterno e tutto ha un luogo preciso dove essere posizionato. Hai un'agenda, vero? Tutto è organizzato perfettamente, magari hai anche iniziato a tirare fuori i vestiti più pesanti, previdente, come sempre. Per trasgressione fumi una sigaretta con i piedi sul tavolo, Claudia, cos'è l'ultima cosa che hai buttato nel cestino? E' proprio lì, accanto a te, è il mese di settembre, l'estate, la spensieratezza dell'anno che se ne va, lento, ma costante e inesorabile, bello o brutto che sia.


E' tuo. Tutti i momenti vissuti sono tuoi, ti devono rendere forte, fiduciosa e speranzosa che tutto sia lì per un motivo e che stia solo a te coglierlo e renderlo magico e speciale. Come sai fare.


E forse allora anche l'ultima incertezza, ormai ingiallita, si staccherà da te, e vagherà senza meta trasportata dal vento, bussando ad una finestra che non le verrà mai più aperta.

lunedì 26 settembre 2011

Pornografia sdoganata...

Non mi trovo a mio agio quando sono con persone che parlano di sesso in modo aperto e spensierato. Lo so che è la cosa più naturale del mondo, e non pregiudico chi si sente di raccontare le proprie esperienze, siano esse straordinarie o abituali. Intendiamoci, spesso potrebbero uscire anche nuove ispirazioni, diciamo, idee frizzanti ed educative, ma ci sono delle regole fondamentali su cui non transigo. 


La prima è che non mi si devono per forza raccontare i particolari di giochini a due (o a tre) quando ci sono troppi liquidi tra una parola e l'altra, per dio...


La seconda è che vedere un film porno NON E' un'esperienza, pertanto sto bene anche a non sapere quale sia l'ultimo vostro aggiornamento a riguardo - io non sto 1 ora a raccontare la trama di Nemo soffermandomi più del dovuto sul numero di denti dello squalo bianco.... o no?


Ormai la pornografia è sdoganata, ragazzi è ovunque. L'erotismo ha completamente ceduto il passo all'oscenità. Con internet si è ormai raggiunto lo scibile in materia. Mi ricordo quando ero al liceo, si parlava solo di quei programmi notturni in cui lentissime modelle non facevano rimpiangere le cincingirls, che un tempo era tutto quello che avevamo. Chi l'avrebbe mai detto che sarei arrivata a dire... bei tempi...?


E' triste quanto sconsolante andare in rete e non fare la minima fatica a trovare pornografia gratuita. Molti di voi magari non lo sanno, ma per laurearmi ho portato una tesi dal titolo "Minori e MassMedia, la tutela dei bambini nei confronti dei mezzi di comunicazione di massa", perchè sono sempre stata sensibile all'argomento... Mi sono sempre tenuta "segretamente" informata, perchè penso che, anche se la mia laurea non è servita a un cazzo di niente nella mia vita, forse le nozioni imparate non sono proprio tutte da buttare... è vita in un certo modo. 


E così ho fatto un po' di prove, YouPorn, RedTube, RedPorn, solo per citarne qualcuno dei più noti. Mamme, non si tratta di donnine con le tette al vento, si tratta di pornografia dura, spesso violenta, spesso prevaricatrice delle donne, che sono usate come oggetti usa e getta, e tutto in streaming, immediato e in HD!!! E non parlo dei numeri da circo di Cicciolina con il cavallo, parlo di situazioni reali, dall'ufficio, alle baby sitter, alle donne delle pulizie: violenze, costrizioni, sodomizzazioni vomitevoli.


Intendiamoci, non sono una bacchettona, come almeno 9 maschi su 10 stanno pensando in questo momento... ma riflettiamo un minuto... In una società dove il sesso è PURO TABU' (leggi ITALIA), dove pensiamo che i nostri figli impareranno? Questo volere di più, un di più che è anche costato la vita ad una ragazza romana di 24 anni 10 gg fa, per dirne una, non è anche scatenato da un insegnamento mediatico che non è sottocontrollo?


Rifletto... Che poi mi fanno ridere questi "blocchi di internet" per la tutela di un minore... AHAHAH! Aspetta che me la faccio veramente una grassa risata!!! AHAHAH!!! Ipocriti, ecco cosa sono quelli che hanno inventato il blocco, dei fottutissimi idioti ipocriti. Un ragazzino di circa 13 anni, conosce meglio la rete di me, che mi reputo una smanettona moderata... figuriamoci di mia madre, che quando le ho spiegato come si gioca a campo minato le ho aperto un mondo (e ancora mi chiama per chiedermi qual è il tasto "ON"). 


Ma la parte divertente è che se tu sei invece una di quelle mamme che ci sta dentro e che è attenta a tutto questo movimento di ormoni casalinghi... puoi dire lo stesso delle mamme dei suoi amici?


A mio figlio insegnerò che le donne vanno rispettate, sempre, comunque. Se impara questo, non ci saranno rischi. E il sesso sarà la cosa più straordinaria e desiderabile per entrambi.


Un minuto solo...
Oh! ma vi ricordate Abat-jour??? ;)

martedì 2 agosto 2011

Fiato sospeso sopra Oslo

Giro annoiata le pagine di Cosmopolitan quando alla radio sento che una bomba è esplosa nel centro politico di Oslo. Rimango immobile, per non creare rumore che possa in qualche modo disturbare l'ascolto. E' una fredda giornata di Luglio, non ricordo luglio così freschi e piacevoli. La radio continua dando le prime informazioni: 4, 5, 6 no sono 7 i morti. Gente ferita, anche gravemente che urla, corre, impastati di polvere e sangue.

Ammetto che penso anche io all'Islam. Penso che quest'anno sono 10 anni esatti. penso che potrebbe esserci una catena di eventi simili in ogni capitale del mondo, per concludere l'11 settembre proprio lì, dove tutto era iniziato. A New York.

Trattengo un attimo il fiato. Mi rendo conto che sono troppo sensibile a questi avvenimenti, e penso a quanto la gente ne sia invece generalmente indifferente, sfiorandoli appena.

La notizia termina e la radio ci delizia con "I Just Don't Know What To Do With Myself" dei The White Stripes e la sento urlare, fino a darmi fastidio. Spengo la radio.

Qualche ora più tardi guido distratta verso il supermercato. Ancora non trova fine il pensiero fisso di gente straziata e incredula, che non comprende e che corre senza voltarsi. Quando dalla radio arriva un aggiornamento, un poliziotto. Un uomo vestito da poliziotto. Spara. Mitra. 15-18 anni. Scappare. Nuotare. 700 mt. 

Fingono morti.

Alcuni si fingono morti.

Alcuni si fingono morti tra gli altri cadaveri.

Alcuni si fingono morti tra gli altri cadaveri per sfuggire alla follia omicidia.

Un Norvegese. Arreso poco dopo. Cioè: DOPO, in quanto ha avuto 1 ora e 30 minuti per dilaniare una giovane costola norvegese. Per ideologie anche peggiori del nazzismo, dell'islamismo estremo. Odio di razza, di sesso, di ideologie tutte.

Mi ritrovo ferma nel parcheggio del Carrefour, con lo sguardo nel vuoto. 76-93-87 morti, un dato che fa la differenza. La gola mi si stringe, penso a mia madre. Al messaggio che le avrei scritto se fossi stata anche io... un finto cadavere.

Prendo il cellulare e non riesco a non piangere all'idea di dover dire addio a mia madre. Ho il cuore che esagera, che pompa sangue fino alle tempie e lacrime che offuscano ogni particolare dentro e fuori di me. Apro la busta con il mio cellulare touch screen, nuovo messaggio a "mamma".

"Ti voglio bene", lo scrivo 87 volte, per tutti quelli che non sono riusciti a farlo. E lei dà l'unica risposta che noi tutti avremmo voluto ricevere: 

"Lo so, tesoro mio."

Un minuto per Oslo.

martedì 26 luglio 2011

Amy DeathmanwalkingHouse.

E' morta Amy Winehouse. Rifletto.


Mi viene in mente che ho sempre pensato che a 27 anni si diventa vecchi. 27 è un brutto numero, se si tratta della tua età. A 26 anni sei ancora piccolo, se sei in stage.. insomma, va bene. Hai ancora la speranza di fare bene nel tuo sport, di imparare una lingua in modo davvero fluente, di metterti le magliettine di Playboy e sentirti figa per questo. A 27 puf... tutto questo non c'è più. Tiri fori dall'armadio quella maglietta dal coniglietto arrapante almeno 10 volte a sera, per poi riporla piegata e in ordine per "la prossima volta".


Ho vissuto i miei 27 un po' in sordina. Solo uno, dei quasi 4 anni peggiori della mia vita. Non ricordo molto, ricordo i mondiali vinti dall'Italia, la spaghettata a casa di Ombretta, IL TEMPO INDETERMINATO (a € 950,00 al mese). Insomma uno dei tanti anni che ho trascorso ad aspettare, cosa lo sa dio. Ho sognato talmente tante volte di avere il talento di saper cantare, che almeno un centinaio devono essere state quando avevo 27 anni, sogno vivido di vedere il mio conto in banca infoltirsi con i soldi di chi mi venera... Aaahh come mi sarebbe piaciuto. Avere un pubblico di centinaia di migliaia di spettatori, come Robbie, come Vasco...


E da lì.. sogni di viaggiare, investire, costruire...


Poi arriva l'era di Lady Gaga, Danza Kuduro e lei: Amy Winehouse. Beh ragazzi è morta.


Ok mi dico, chi cazzo era? Me la paragonano a Jim Morrison, Kurt Cobain, Janis Joplin, voglio dire... voce nera, pella bianca, 40 kg, tette grossissime e un'amore strafottuto per ogni tipo di droga. Questo sapevo. Crack, avevo letto, non più di 10 gg fa. Poi ieri mi sono informata meglio e... ragazzi, quasta donna sapeva il fatto suo. Tutto, dall'aspirina all'eroina, passando per tutti i buchi del suo corpo, tranne che per la bocca... troppo intenta a bere.


Quindi: alcool, droga. E una casa a Camden street, nota al mondo, angolo londinese un po' come le case rosse a San Giuliano, dove anche la polizia gira al largo (almeno quando è in servizio). Droga come cioccolato a Bruxelles. Come i colbacchi a Mosca. Come souvenir a forma di fiches a Las Vegas. Come se tutto fosse normale.


Bene inserisci lì una ragazza bulimica e anoressica con problemi di alcool e droga, con tanti, tanti, dannatissimi e strafottutissimi soldi. Ah, sì, dalle anche una voce, unica. Eccola lì, è lei. Amy Winehouse.


Ed è morta. Morta a 27 anni. Senza permettere a nessuno di avvicinarsi, di chiederle se voleva una mano. Senza accorgersene forse.. chi lo sa. Una morte annunciata: di droga, si muore. Bah.. magari tra qualche anno ne fanno uno slogan. Magari qualcunouno si salva grazie a questa sua fine... Non so.


Aveva 27 anni, un talento incredibile e ci ha ammorbato tutti con questa storia della moglie drogata che non vuole nessuno, per dio... facciamoci una domanda!!! Ci ha scarnato con queste foto in cui le cola la cocaina dal naso, angosciato nel lungo video di Belgrado dove non solo non cantava, ma non stava neanche in piedi. Era un esile corpo morto che ancora camminava, cosa sono queste lacrime? 


Finalmente si è salvata.


Ok Amy, riposa in pace, e prenditi tutto questo mio minuto.
...
Quanto manca?

lunedì 4 luglio 2011

Io? Speriamo che me la cavo.

Stavo pensando a mille cose e a niente. Sai quei pensieri giganti, tipo il perchè della vita. Tipo che tutto cambia in un attimo, senza darti tempo di capire cosa stai facendo. 


E così mi viene in mente che posso dare anche un'opinione mia. Sì, posso dire ad esempio che non sono d'accordo. Con qualcosa, ad esempio con il rilasciare Erika (Novi Ligure) dopo 10 anni di carcere, perchè... in fondo... 10 anni sono sufficienti. Posso dire liberamente che non ho votato contro la privatizzazione dell'acqua, perchè non ho capito un cazzo di quello che propongono e posso dire che in realtà banalizzare tutto dicendo semplicemente che tireremo lo sciacquone con la Rocchetta mi sembra una minchiata sferica.


Posso aggiungere che rispetto che crede in dio o in chiunque altro, anzi, provo un po' di invidia. Credo che il matrimonio sia una scelta coraggiosa. Sono convinta che i miei silenzi abbiano dato ragione agli asini, ma che questi siano animali troppo stupidi per averlo capito. Sono in tutta onestà un po' disgustata, ma un po' gelosa di questa ignoranza, che fa vivere attimi di gloria (ma in una vita mediocre).



Credo che un figlio si debba anzitutto meritare, prima ancora che volere.


Aggiungo che credo profondamente che se una persona pensa di essere l'unica a saper fare illimitatamente bene una cosa, sia a buon titolo una persona limitata, che vede nei limiti di altri oggettivamente ristretti, una libertà di vita che non avrà mai. 


Penso che se semini male sei fottuto. O, alla meglio, raccogli frutti marci e mangerai da solo. Ritengo che a volte si schiacciano gli altri solo ed esclusivamente per risultare più alti, perchè non si hanno le risorse per salire.


Credo che l'italiano non sia un'opinione. Credo che il Corriere della Sera non farà di te una persona colta. Credo che il congiuntivo giusto nel posto giusto sia un dono del cielo.


Dammi solo un minuto per citare:
"Se abbiamo... e uso il condizionale..."

martedì 28 giugno 2011

Sedurre, Per il godimento globale!

Mi tornano alla mente come un fulmine a ciel sereno quegli anni passati sui libri di PNL, per capire le parole dette da un Genio che mi ha intortato, impacchettato, infiocchettato e spedito in quel mondo dove solo persone dotate di grande spirito di curiosità, intelligenza, ma soprattutto, lungimiranza, vivono e si confrontano.


Ricordo che all'inizio ho pensato a loro come ad una cazzo di setta satanica, e vi assicuro... dopo decine di mail impregnate di pattern come piovessero, nell'attesa di incontrarlo dopo mesi di mailing senza avere idea di chi fosse, un brivido gelido dietro alla schiena mi scorreva davvero.


Sono anni che non pratico. O meglio. sono anni che non sperimento più quello che negli anni questo ragazzo mi ha insegnato. Ma mi rendo sempre più conto che quelle cose ormai fanno parte di me, e che non sarei certo la stessa persona, se un giorno non avessi avuto quella "connessione istantanea con qualcuno".


Sono una persona più seduttiva? Tesoro, questa caratteristica è in me dalla nascita!! :-)


Sono una persona migliore? Sì. 


Cos'è la cosa importante. La cosa importante non è sedurre il mondo, 'ndocojo cojo, per dimostrare al proprio ego di valere qualcosa. Noi donne questo valore già l'abbiamo, per questo non riusciamo talvolta a capire "loro" :-). La cosa davvero importante è prendere le sensazioni positive di una persona, che altrimenti andrebbero perse nell'etere, e trasferirle su un soggetto preciso, te stesso. E ancorarle, legarle alla tua persona in modo che possa esserci un trasferimento delle stesse e un concentramento di pensieri ed emozioni piacevoli e sensibili al solo tuo contatto. Questo fa stare bene, crea connessioni, loop di piacere e belle sensazioni ispiegabili e continue, che, con un po' di astuzia e qualche suggerimento puoi incrementare fino a portare ad un vero e proprio innamoramento. Tutto questo è stupendo, e naturale, e innato in ognuno di noi... bisogna sapere solo come comunicare.


Sono anni che non ci penso. Ma oggi questo ragazzo mi ha chiesto di aiutarlo con un progetto che sta seguendo ormai da anni e abbiamo girato un video che andrà sul suo sito (www.tecnologiadellaseduzione.it) . Mi sono ricordata perchè ci credevo e mi sono resa conto  che ci credo ancora: è un mezzo potentissimo, che non deve essere guardato solo (e dico poco!!) dal punto di vista della seduzione, ma anche del rapporto con gli altri, della vendita, del miglioramento del networking, gg spr + tecnologico, ke c sta facendo xdere il vero senso della cm_zione... e nn so se m spiego. 


Nel 2011, anno del Bunga Bunga, della Carfagna e Bocchino, di Brunetta e i precari della pubblica anninistrazione, anno dell'addio di Vasco, della fine del mondo, di Tamarreide... c'è ancora qualcosa che possiamo fare... imparare a comunicare al mondo... sensazioni positive.


Aspetta un po'... dammi solo un minuto...
bRiOz, che razza di àncora hai lanciato??

domenica 29 maggio 2011

Piccole vicessitudini della vita da SINGLE !

Mi giro verso il frigorifero e dico ad alta voce: "STATE CALME!!".


Mi zittisco immediatamente, riflettendo su questa ennesima stramba mia uscira. Guardo fuori dalla finestra: da sempre, guardare fuori dalla finestra mi fa concentrare e a volte anche capire. Mi distraggo nel profilo di una casa, qualche albero e una siepe, vedo il tetto della biblioteca, fatto come il susseguirsi di tanti triangoli rettangoli, come da bambina mi avevano insegnato a disegnare le INDUSTRIE. 


Una volta da bambina chiesi a mia mamma cosa fosse un'industria. Lei mi rispose: è dove la gente lavora, per fare tutto quello che mangi, che vedi... Tipo la Barilla.


Ancora oggi, odio la Barilla.


Mi ricordo ancora che quel giorno non avevo fatto che interrogarmi sul perchè allora le industrie erano il male, sempre colorate in grigio, con un fumo nero e nessun albero o fiore intorno. Se avessi visto allora, questo scenario, forse i miei disegni sarebbero diversi...


Ritorno con la mente al mio frigorifero, cosa fa, piange? Mi alzo già sorridente, ormai gli sono addosso... Apro lo sportello e le sento urlare. Distintamente, urlano con vocine stridule di bambini incazzati e doloranti. Sembra anche che si muovino, si dimenino, una contro l'altra, vestite di una soffice pelliccia di ermellino o di volpe grigia. 


Distolgo svelta lo sguardo: "Claudia, non si stanno muovendo" e torno a fissarle. Tutto è calmo adesso, un leggero brivido di freddo mi attraversa la schiena. Allungo la mano timorosa, quando apro il tapper le fragoline di bosco saltano fuori e le ho dappertutto. Mi mordono, mi succhiano il sangue, mi entrano nei vestiti, come 1000 vermi viscidi e disgustosi. Inizio a dimenarmi, strappandomi i vestiti di dosso, ma le fragoline di bosco sono ormai ovunque, nelle federe dei cuscini, negli armadi, nei cassetti, sotto il tavolo. Si nutrono di tutto, legno, vetro, specchi, plastica, pelle, membra... Poi arriva Jacob...


Ho aperto gli occhi senza muovere un solo muscolo. Sono sola. Nessuna fragolina di bosco. 


A volte i sogni sono come una seconda vita, in cui puoi tendere la mano a te stessa e aiutarti davvero. Nel sogno succedono cose che se ti accadessero realmente, ti ucciderebbero. Ma le vivi, e vivi. Trovi il modo, in qualche modo. Verrei avere una seconda chance, dove sbagliare tutto. Potrei trovarmi ugualmente qui a sognare fragoline di bosco urlanti?


Vado verso il frigorifero sorridendo e dicendo "Lo so che siete lì dentro!!". 
Apro lo sportello tenendomi nascosta.
Nessun rumore, solo la ventola refrigerante.
Butto un occhio, tenendomi sempre nascosta.
Eccole. La mia mano esce dal nascondiglio e afferra il tapper.


Ora del decesso... almeno 48 ore.


Hey! Dammi solo un minuto...
Perchè le cipolle stanno piangendo? Si sono tagliate?

martedì 3 maggio 2011

Osama Bin Laden è morto. Halleluja.

Osama Bin Laden è morto.


Sono passati quasi 10 anni dall'11 settembre 2001, ricordo una foto che girava allora in internet, di Bin Laden sullo sfondo dello studio del Miliardario con la domanda: "Quante possibilità hai da arrivare a Natale?" e le 4 risposte "Nessuna", "Nessuna", "Nessuna", "Nessuna". Dopo tutto aveva fatto incazzare davvero tutti... 


Forse però dovevano specificare il Natale di che anno!


Nessuno avrebbe scommesso 1 vecchia lira sul fatto che potessero impiegarci così tanto a scovarlo. Dopotutto, ha solo escogitato il piano più incredibile mai visto , impensabile, quanto audace, crudele, meschino e allo stesso tempo perfetto. Contro il Paese più potente del mondo: gli Stati Uniti d'America.


Penso che il Mondo sia un posto migliore senza di lui. Non siamo "più al sicuro", ma sicuramente abbiamo tolto una pustola infetta e incancrenita. Ho pianto quel giorno. Dallo spavento del secondo aereo in poi ho pianto, ho invocato anche io il dio onnipotente, incredula, con le mani sulla bocca. Ho pianto, quando le torri si sono lasciate cadere, tenendo l'orgoglio al cielo fino all'ultimo, quasi rispettose del mondo accanto...


Tuttavia troppe cose non mi tornano. Prima su tutte la questione del Pentagono. Qualcuno ha visto l'aereo? Cazzo, deve essere passato sopra l'autostrada ad un'altezza di massimo 20 metri, qualcuno si sarà schiantato dallo spavento, qualcuno avrà avuto un cellulare per scattare una foto, anche confusa... Dalle foto diffuse sembra che l'aereo sia entrato dalla porta di ingresso e uscito dall'altra parte, facendo un foro di 4 metri e senza rompere nemmeno una finestra accanto al foro d'entrata... ma come?? Come fanno ad essere ancora intatte? E le ali? Si sono frantumate? 


Rifletto e non mi capacito. Un aereo, due aerei! Frantumano in cenere due torri create per resistere a simili impatti e a temperature fino ad 800° (mai nemmeno avvicinate) e al Pentagono... un aereo simile non riesce a buttare giù nemmeno una finestra? Non riesce nemmeno a spostare dei copertoni che sono lì accanto, proprio sotto il passaggio di questo aereo? Ma come è possibile... Il posto PIU' SICURO AL MONDO, non ha un cazzo di video che mi fa vedere l'aereo? Ok, ok capisco... segreto politico... ma perchè allora mi fanno vedere fino alla nausea gli impatti sulle torri?


Ma cos'è questa cosa? Giuro non capisco. Perchè i detriti sono all'esterno dell'edificio? Anche le torri, crollando, sputano fuori detriti come pugili i denti, dopo un colpo ben assestato... Mi ricorda un po' quell'edificio di San Giuliano Milanese, quell'ecomostro eliminato, collassato su se stesso, che ha fatto solo polvere... E il WT7? Non aveva niente, a parte qualche ammaccatura, subito curata, come ha fatto a crollare? E' come Mike Tyson ko con un mio pugno...


Quello che è successo, non è scientificamente possibile. Ho visto migliaia di video, e nessuno mi ha convinto. Sento malelingue che ci raccontano che ciò che è accaduto è tutta una messa in scena per dare a quel babbione di Bush un pretesto per scatenare la guerra. Ma Bush... dove cazzo vai con i caccia della difesa che per 1 ora hanno girato su loro stessi  per tutta l'America Nord-Orientale, come aghi impazziti al Polo??? 


Scusa? 0% di insuccessi sul campo? E proprio l'11 settembre dovevano rincoglionirsi questi? Avranno passato dei brutti 5 minuti... dopo... sopratutto quello al controllo che chattava con la fidanzata gelosa! 
Cosa vuol dire che è stato promosso e i militari dei Jet decorati?


Troppe cose non tornano. Troppe. E troppe persone hanno pagato con la vita o con la perdita di persone care. 2974 morti e non vi degnate nemmeno di darmi un'informazione DECENTE in merito... Non ho parole.


Non parlerò del 4° aereo, quello verso la Casa Bianca. 


Disintegrato. 


Il frammento più grande era 15cmx10cm. Ma dico, va bene non farsi imbambolare da storie strane anti-americane, ma cristo! Non viene un delicato dubbio anche a voi? Un motore? (talmente compatto che resta integro anche in uno schianto a massima velocità su una montagna di roccia!!!), ok, una valigia? Un sedile? No... solo qualche bullone e una buca, che sembra fatta da una navicella spaziale tonda! Bah...!


Ad ogni modo. Fake or truth, Bin Laden pare che sia proprio morto, e quei burloni dei Pakistani che hanno diffuso foto volutamente finte del suo volto dilaniato niente possono di fronte all'esito 100% matched dell'esame del DNA. 


La morte di quest'uomo mi rende serena. Non mi vergogno a dirlo. Non abbiamo perso nulla e, qualunque cosa sia successa prima, durante e dopo l'11 settembre, lui sicuramente si è aggiudicato un bel posto all'inferno (sempre che non sia vera la storia di Hallah, nel qual caso chissà dove vado a finire io...). Non dimenticheremo mai, dove può arrivare l'uomo. E non voglio personalmente dimenticare. E se anche il nostro NOBEL PER LA PACE ne gioisce insieme a me, forse davvero domenica scorsa sarà una data che i miei figli studieranno. 


Ma lo devo ammettere. Non credo agli alieni. Non credo che persone possano sopravvivere e chiedere aiuto a 800°C. Non credo ai vetri infrangibili di fronte all'impatto di 2 ali d'aereo e non credo a 2 torri che si "sciolgono" su loro stesse, nello stesso modo, con 2 impatti diversi... 


Non credo ci abbiano detto proprio tutto.
Non dimentico nemmeno questo.


Hey... dammi solo un minuto...
Il Ponte di Verrazano si muove??

mercoledì 27 aprile 2011

Un deserto di Palmas.

E' tardi. Ormai dovrei pensare ad andare a dormire, ma so già che 1000 pensieri affolleranno la mia mente e allora attendo. Attendo che i miei occhi decidano di chiudere questa giornata, sfinendomi. E' l'unico desiderio di oggi, che finisca.


Distrutta dalla costrizione di essere in un luogo non mio, con i piedi sporchi di salsedine e creme solari, cercando una risposta a qualche questito, anche uno solo, uno qualsiasi. Per smettere di girare su me stessa, a braccia tese, in attesa di un passo verso la giusta direzione. Di strade ne rimangono poche, quelle battute portano a burroni e talvolta il tentativo di discesa da essi, intrapresa con coraggio, mi ha portato ad un punto dove non si può più andare avanti... o tornare indietro. da lì solo altri burroni, cascate. Bellissime da guardare, davanti ai tuoi occhi, ma terrificanti se di fronte a te, se unica foce di un tuo ennesimo tentativo.


Frugo alla ricerca di un pensiero bello. Rimango stupita nel vedere mio padre sorridermi nella mente. Fautore di migliaia di giri nel vuoto alla ricerca di un perchè nella mia vita, il più grande costruttore di labirinti per il mio perccorso. Ricordo quando lo chiamavo, e lui non c'era. 


Ricordo quando ho smesso di chiamarlo. 


Ricordo il rimbombo della stanza del mio amore per lui. Mi divertivo a urlare le vocali, una per volta, e a sentirle ripetersi infinite volte tra le lisce pareti vuote. Chiudo gli occhi un attimo, ed è così bello che mi viene da allungare le braccia, lui si avvicina e io sento che c'è. E' solo un pensiero, ma per la prima volta io sento che c'è. Mi afferra per le braccia e mi tira su dal dirupo e finalmente i miei piedi sono saldi a terra. Penso che da qui posso ripartire, tornare da capo e tentare un altra strada. 


Apro gli occhi, e sono da sola. Non è cambiato niente, ma il burrone è alle mie spalle.


Aspetta.. dammi solo un minuto... Scusa? Cosa vuoi sapere?
Se la Palmas ha vinto L'Isola dei Famosi?

lunedì 25 aprile 2011

La chicca di Pasqua!

Dalla prima parte del primo blog di Claky (quella eliminata) - 16 Agosto 2006


Fuori l'aria cattiva, dentro l'aria buona. Fuori l'aria cattiva, dentro l'aria buona. Azione automatica. Inizia quando nasci e ti accompagna fino alla fine. Se il respiro potesse parlare... Accompagna ognuno di noi, buoni o cattivi, sempre fedele. Non ci abbandona finchè non tiri le cuoia!!! Ed è l'ultimo ad andarsene, addirittura DOPO la speranza! Piano e silenzioso si emoziona con noi. Ha paura per noi, prima ancora che capiamo casa cazzo sia quel rumore, nel buio, di notte. Come i gatti che ti avvertono quando piove. O le rondini che volano bassissime. Il respiro accelera. Sempre di più. A volte troppo e l'imbarazzo peggiora la situazione. Cerchi di metterlo a bada, calmarti, ma lui fa quello che vuole... Vorrei essere il respiro e sapere tutto di chi mi appartiene. A chi do la certezza di vivere. Voglio sapere tutto, anche quando dorme. Voglio sapere in che posizione è, sei sul fianco? Hai le braccia in alto o lungo il corpo. Fai un sorriso se fai bei sogni? Voglio farmi intensa e memorabile nei momenti emozionanti e piccina piccina dei momenti di pace e serenità. Voglio tirare fuori melodie favolose suonate con le corde vocali quando dico Ti Amo e venire quasi a mancare sentendo rispondere anch'io.
Fuori l'aria cattiva, dentro l'aria buona. Mi purifico più spesso di ogni battito di cilia. Ma è lui che ha il controllo e vorrei averlo io. Per un attimo trattengo il respiro, ma pochi secondi passano e già mi manca.

Allora mi fermo un attimo. E ti penso fortissimo per tutto il tempo di un respiro che, a pensarci, è vita.

lunedì 18 aprile 2011

Invadimi Inghilterra !!!

Voglio che gli inglesi ci invadano, conquistandoci. Definitivamente. Entrare a far parte del Grande Regno Unito, una volta per tutte. E' vero, gli inglesi puzzano, hanno delle case che rasentano l'immagine che ho in mente dei bordelli francesi del 600, mangiano e bevono porcate dal mattino alla sera, con conseguente panza alcolica già all'età di 30 anni, ma per dio! Come sono avanti...


Anzitutto, il trasporto pubblico. Non ci vuole molto a fare meglio delle FS, mi rendo conto. Il concreto monopolio di ATM a Milano fa del TP una delle grandi piaghe della mia città. Vi racconto l'episodio: bel bella mi accingo ad attendere il mio pullman alla fermata. Ogni 20 minuti, dice. E cioè ogni ora alle :09, :29, :49. Sono le 21.04 e il display (che abbiamo anche noi) dice "5 minuti". Ora, seguitemi: se scendo dalla metropolitana in Porta Romana e il display mi dice "5 minuti", probabilmente tra 8 minuti mi dirà che ne mancano 2. Questo è il concetto del TP a Milano, va interpretato. Per questo quando mi dice "18 minuti" mi avvio per oltre un kilometro a piedi, e quasi sicuramente il tram mi passerà accanto dopo circa 3 minuti di cammino. E' statistica.


Così guardo l'ora sul cellulare, per non sbagliare. Sono proprio le 21.04. Fa freddo e ho le mani in tasca, lo sguardo annoiato sull'insegna di Caffè Costa di fronte. A Milano sarei riuscita a prendermi un caffè, nell'attesa.   Un ragazzo sui 16 anni si avvicina alla colonnina accanto alla fermata e fa qualcosa sullo schermo ed ecco che la mia attenzione si risveglia facendomi circolare il sangue a velocità interessante... Cosa cazzo sta facendo??


Appena si allontana, mi assicuro che non possa vedermi e mi avvicino guardinga alla colonnina. Ce n'è una uguale ad ogni fermata. Cos'è? E' uno schermo Touch Screen con gli orari di tutti i bus che fanno fermata in zona. Toccando lo schermo, l'elenco scorre in ordine cronologico, indicando in grassetto quali sono le ultime corse. Si vede che non è nuovo, ma è perfettamente funzionante e mi indica che il mio bus arriva tra 2 minuti. Mi affretto a tirare fuori il cellulare e vedo che sono le 21.06... + 2 minuti fa 21.08!!! Un minuto in anticipo!


Quindi vuol dire... che se arrivo precisa alle 21.09 l'ho perso!!!


E infatti puntuale alle 21.08 eccolo che gira l'angolo, in tutto il suo splendore. Salgo contrariata, fissando l'orologio del cellulare. L'avrei perso se fossi stata puntuale! Ma non partiamo... Stiamo fermi circa 40 secondi prima di partire, perchè abbiamo aspettato le 21.09. 


Inghilterra: mi devi invadere.


Seconda cosa: il WIFI. Ti puoi connettere ovunque. E ovunque è gratis. A scuola, negli hotel, nei caffè, nei pub. Una generazione senza costi per la connessione. Questo mi fa tornare alla mente che anche da noi ci doveva essere una cosa come la liberalizzazione del WIFI o una cosa del genere, ma aihmè si fanno orecchie da mercante... e lo tentiamo ben bene a pagamento, che così arrotondiamo un po'... E così.. Me ne sto serena nel mio pub ad ubriacarmi di SmirnoffIce Rosso, controllando la mia posta elettronica, e pensando... 


Inghilterra: mi devi invadere.


Non ultimo c'è un aspetto che io invidio moltissimo agli inglesi, e cioè l'amore incondizionato che provano per la vecchia. La vecchia, sì. Non la Juve, la regina. 178 anni e ancora vive, e tutti la amano e pregano per lei, bless her. Tutto perchè naturalmente non vogliono Carlo al trono, ma questo non glielo dite perchè ti rispondono con un patriottico "YOU'RE PULLING MY LEG!!!" e tu non hai argomenti per controbattere. Immaginatevi quindi cosa significhi il Matrimonio di William & Kate per loro. Oltre al bene che vogliono a quel ragazzo dagli occhi di nome Diana, c'è di più!!! Loro vedono una grande speranza, che alla fine si faccia questo benedetto salto dell'asino quando la vecchia schiatterà. Perchè schiatterà! E allora giù con i preparativi di un festeggiamento regale per il 26 aprile... peccato, io avrò il dentista ;).


Loro li amano. Hanno fatto degli errori, ma loro li amano. E i Regali si sono pure decurtati lo stipendio, per il loro popolo. Vivranno solo delle loro ricchezze senza incombere più sul popolo. Li amano e sono felici per William, te lo dicono con il sorriso accennato e gli occhi lucidi, nel ricordo vivo ancora di sua madre e della tradizione anglosassone. Sono Inglesi, non te lo gridano in faccia, non mettono bandiere ovunque, ma l'aria ne è tutta intrisa e per un attimo... mi sento a casa. Apro gli occhi e penso... 


Inghilterra: mi devi invadere.


Aspetta, aspetta solo un minuto...
You don't know what BIDET is...?

venerdì 8 aprile 2011

Organizzazione estiva degli armadi: è guerra.

Sto per partire per Cambridge, starò via una grassissima settimana e frequenterò un corso di inglese in una delle più prestigiose scuole anglosassoni. Per questo non ho proprio voglia di scrivere cose profonde, sebbene ne abbia motivo, avendo appena saputo che un diciassettenne ha preso a... SASSATE... la sua fidanzatina di tredici anni, non si capisce bene per quale motivo. Magari scriverò un giorno di quello che insegnerò a mio figlio, e troverete come prima cosa che, per dio, le donne si rispettano, come mi disse una volta mia zia, mamma eccezionale che ha cresciuto il ragazzo più in gamba, educato e rispettoso che io conosca.


Oggi è estate, fa un caldo esagerato e naturalmente io non ho ancora fatto il cambio degli armadi, pratica per cui, da tradizione, io e mia madre ci scanniamo per giorni. Lei vuole buttare tutto. Io terrei ogni cosa. La ferita più grande me l'ha fatta buttandomi un paio di jeans elasticizzati, la prima vita bassa mai vista, comprati al Jeans & Work a Corvetto: per me viaggio della vita quel pomeriggio... avevo 15 anni, 50.000 lire risparmiati in 1 anno e tanta voglia di comprarmi qualcosa di veramente mio.


Il colore è verdino pastello, e non fate quelle facce disgustate, è un verde molto chiaro, che dopo un po' di lavaggi, è poi diventato ufficialmente bianco. Gamba rigorosamente a zampa di elefante, se ci pensate, negli anni '90 gli stilisti amavano di più noi bambocce paffutelle, piùttosto che quelli di oggi che ci vorrebbero senza curve con Jeans a calzamaglia che quasi ti si infilano nel culo, tanto sono stretti... Sappiatelo, vi odio. Vi odio un po' meno quest'anno, perchè avete messo il platò alle scarpe, àncora di salvezza per chi, come me, ci lavora con i tacchi... ma vi odio lo stesso.


Quest'anno comunque, ho intenzione di stupire mia madre. Quando arriverà bardata di bazooka e cesoia per iniziare la terza guerra mondiale tra il mio armadio e la spazzatura, non troverà niente. Sì. Niente. Butto tutto, così. D'istinto, come quando ti esce un vaffanculo e sbatti la porta, e cammini dritta, perchè sai che, se ti distrai un secondo e hai una titubanza, ti getterai nel cestino a recuperare tutto e a chiedere scusa a degli oggetti vecchi e inanimati. 


E così, quest'anno si spende. Vado in ferie ad Aprile (sì ok, vado a fare un corso, ma io amo l'Inghilterra e tutto ciò che è English, per cui sono ufficialmente ferie), cambio totalmente il guardaroba, preparo le ferie per agosto... insomma...


Spendo i miei cazzo di soldi.


I motivi sono molteplici. Quando una donna cade e si rialza, solitamente taglia i capelli. Io l'ho fatto a 18 anni e ancora oggi vivo i traumi di quel gesto. Così dai 19 anni ho iniziato l'escamotage di riordinare la mia stanza, nello stupore dei miei famigliari tutti. Oggi non mi basta, anche perchè sono diventata noiosamente ordinata, essendo che la polvere non si fa da sola come quando vivevo da mia madre, nè i vestiti si piegano o si stirano, qui da me , non c'è la stessa magia, per cui mi conviene rigare dritto e tenere un certo ordine di comodità.


Così passo allo step 3. Butto qualcosa. Qualcosa di vecchio che cazzo mi ha davvero stufato, che non butto perchè aspetto di comprarne uno nuovo, che ovviamente non trovo uguale. E che quindi non butto O MIO DIOOO!!! E' un circolo vizioso angosciante. Via, via, VIA TUTTO. Basta non voglio vedere più niente. Via anche quei jeans strappati... (no quelli no)... ho detto via!!! (mmh..) VIA!!


Superato il trauma iniziare di avere davvero esagerato, mi pervade una sensazione di pulito e di puro. La fila di vestitini estivi tutti nuovi, con ancora la targhetta del negozio attaccata, mi dà pace e serenità. Prendo l'ultimo abitino svolazzante comprato da Nadine, quello blu, con i pois. Me lo metto davanti e sorrido, e per un attimo vedo quella ragazza che, timida e cicciona (oh, ma sempre bellissima ;)), è uscita dal camerino con i suoi jeans verde pastello e, senza toglierli, ha strappato l'etichetta e li ha pagati.


Mah.. dammi solo un minuto..


...

[CLAUDIA CORRE AL CESTINO DELLA SPAZZATURA]

giovedì 31 marzo 2011

Immigrati. Avete una soluzione migliore della mia?

Oggi esco dalla palestra e mi avvio verso la macchina parcheggiata a quasi 1 km, nella traversa della strada più IN di Milano: via Meda. Sono assorta in mille pensieri, una riunione da preparare, la cena con mia sorella, l'Inghilterra... e sono arrivata inevitabilmente al blog. E' una settimana che non scrivo e ho tante cose da dire che un misero minuto non basta nemmeno per scegliere di quale argomento trattare oggi. Ecco un altro schifoso esempio di come, a volte, per fare tutto non si ha tempo per vivere. Ma questa è un'altra storia.


Insomma, cammino tutta assorta in una via dove non si contano gli italiani. E non perchè non sappia contare, ma perchè non ce ne sono. Sono messa male: tuta da ginnastica, maglione a V, giubbino senza maniche, spettinata e con un occhiale che mi copre gran parte del viso, ma non c'è INGUARDABILITA' che li frena. Riconosco uno straniero anche ad occhi chiusi, perchè quando passo, qualunque sia l'argomento di cui sta parlando col compare, questo discorso si interrompe. E sento dai 4 occhi in su, posati su di me. Provo fastidio vero.


Questo mi ha riportato alla mente un episodio simpaticissimo della mia vita. O meglio due. Nel primo ho 13 anni, gonna fatta da mia nonna con una stoffa nera, decorata di rose rosse, camicetta bianca, treccia e RayBan, quelli marroni, classici, che andavano di moda un tempo e che sono tornati in auge in questi anni. Sono in bici, probabilmente quella di mia sorella, e passo davanti ad una casa in cui due persone dalla pelle strana stanno rifacendo un pezzo di marciapiede. Si interrompono, mi fissano, io passo spensierata, mi fischiano. Io sono ingenuamente felice. E me ne vado.
[fine episodio 1]


Il secondo episodio che mi torna alla mente è di parecchi anni più tardi. 18 anni più tardi per l'esattezza. Nel frattempo sono diventata maggiorenne (ma loro sempre pedofili di merda), mi sono laureata, mi sono innamorata e disinnamorata di tantissime cose e di qualche ragazzo. Ho preso casa. Ho preso decisioni per la mia vita. Sono cresciuta, un po' come tutti. 


Lavoro ormai in un posto pieno di ragazze ventenni con il pallino dell'estetica e, soprattutto in questi periodi primaverili, le vedi svolazzare trasparenti e sicure come forse io non sono mai stata. E' mattina, molto presto. E' nuvolo, come il mio umore. Davanti all'ingresso dell'ufficio due uomini circa 50enni dalla pelle un po' olivastra sembra che attendino, interrompendo ogni attività, il mio passaggio. Li snobbo vigorosamente, come mio solito. I miei capelli sembra che rimbalzino ad ogni passo, un cammino quasi impalpabile, tanto è leggero. Le porte si spalancano per farmi strada e sento uno dei due dire all'altro, in un'italiano imbarazzante: 


"Quelle belle arrivano dopo".
[fine episodio 2]


Insomma, ero immersa nei miei pensieri quando alzo lo sguardo e vedo un ragazzo straniero che cammina verso di me. Cammina FISSANDOMI verso di me. Appena ce l'ho alle spalle, sento che mi dice: 


"Ciao bela!"


Faccio subito fatto un pensiero oltre. Questa storia di accoglierli, che è molto in auge in questo periodo... non è che mi è molto chiara. Ho sentito gente che dice di sparargli, gente che li vuole far tornare nei loro paesi in guerra, addirittura oggi ho sentito che dicevano di sparargli a salve per farli scappare. Gente vera, che chiama le radio incazzata per dire queste cose.


Non ho un pensiero a riguardo, ma sicuramente un po' più di umanità dai miei compaesani me l'aspetterei... E' un problema che dobbiamo affrontare, sono i nostri vicini di casa e non è bello pensare che siano tutti criminali, perchè voglio credere che non sia così. C'è un piano per distribuirli equamente in ogni regione, e verranno "integrati", in qualche modo... mmmmh.


E allora orsù!!! Genii della termodinamica, spiegatemi come intendete procedere all'integrazione. Scusate, ma dico una cazzata se dico che non c'è lavoro per tutti, tanto per cominciare?? E non venitemi a dire che ci sono un sacco di lavori che gli italiani non vogliono fare!!! Che poi è anche un concetto vero... ma si dà lavoro a tutti? E la casa? Dove vanno a stare? Per strada? Vunci, malati e incattiviti? 


Io ho una soluzione.


Ho una soluzione e dovete ascoltarmi perchè fino ad oggi di soluzioni sensate non ne ho sentite. La mia invece lo è: mettiamoli tutti nelle mani di dio. No, che avete capito... non suggerisco di ucciderli. 


Mettiamoli tutti al Vaticano


Migliaia di stanze vuote e lussureggianti, dove si predica il bene e si crescono i bimbi in una cultura buona e pacifica, di amore, ma soprattutto di solidarietà. Vendiamo un anello del Papa! Che ne dite! O un tappeto! Uno solo e si mantengono 10 bambini per oltre 3 anni. Nel frattempo li integri. Trovano lavoro, trovano casa, tolgono il burqa alle donne e magari iniziano a guardarsi già più volentieri allo specchio e a fare del bene anche fuori. Mi sembra la cosa più saggia mai detta in argomento.


Meditando su questa mia nuova iniziativa, che mi è costata tempo ed energie, nessuno se la prenderà se rifletto solo un minuto...


Non vogliono stare in Italia?
Cioè?

sabato 26 marzo 2011

La Chicca del week end 4

Dalla prima parte del primo blog di Claky (quella eliminata) - 18 Agosto 2006



Oggi ispirata.

Stavo cazzeggiando in una stanza rumorosa,
quando d'un tratto ho visto qualcosa.
E il mio sguardo all'improvviso
si è posato sul suo sorriso,
su quel ragazzo un poco strano
a cui avevo solo stretto la mano.

I suoi occhi, per un paio di mesi,
mi hanno messo decisamente in crisi.
Ma, non so se per scelta o per gioco,
non sembravano mettermi a fuoco,
finchè un pantalone operativo,
ha catturato anche il suo sguardo un poco schivo.

Testarda, egocentrica, egoista, fuori di testa,
per lui ho organizzato anche una festa.
Ma lui coerente col suo cervello strampalato,
sapete che fa? Mi ha pure bidonato.
Ma impavida sapevo di essere solo all'inizio,
e lui credeva di essere solo il mio sfizio.

Col tempo l'ho conosciuto meglio,
e ogni giorno sul cuore era un taglio.
Per quelle mani che per me non potevo avere,
e che continuavo a desiderare.
Poi quel giorno gli ho detto "Mi Piaci",
e ad uscirne non siamo più stati capaci.

Basta, vai via, mi uccidi, mai più
e i nostri vestiti scivolano giù.
Le sue mani finalmente sono mie,
e non solo nelle mie fantasie.
In un crescendo i miei sentimenti son corsi via,
e i suoi zoppicanti non han scelto la mia via.

Ora è lontano, e sento... chissà.
Ho pensato anche di cambiare città.
Respiro, dormo, mangio e lavoro,
ma intorno c'è tutto un altro coro...
Perchè so che quando tornerà,
Dovrò tornare alla cruda realtà.

Una cosa questa storia mi ha insegnato:
Il mio tempo non è andato sprecato.
A volte, nella vita, si fa qualche errore,
ma si perdona, se lo si fa per amore.
Ho imparato che il cuore parla diversi linguaggi,
e ascoltandolo vedi fiori, luci e paesaggi.

Ma solo una lingua è quella sincera.
A volte la vita non è così vera.
Solo di una cosa ora sono sicura,
so parlare quella lingua crudele, ma pura.
Fa male, ma voglio dire a chi ama così,
che, a volte, il più bello sta proprio qui.

Tanti saluti
Dalla Manuti.